La Sanità italiana si tinge sempre più rosa, anche se questo non vale per i ruoli di responsabilità.
Il 40% dei medici ospedalieri è donna e questa percentuale sale considerevolmente man mano che si abbassa la loro età anagrafica: tra i 40 e i 44 anni i medici donna rappresentano il 53% del totale, tra i 30 e i 39 anni il 62% e sotto i 30 addirittura il 63%, mentre tra i 60 ai 69 anni sono appena il 18,9%
Questo significa che, col ricambio generazionale, la loro percentuale è destinata ad aumentare ed il sorpasso delle donne nella Sanità italiana sembra essere solo più una questione di breve tempo.
Come accennato sopra, questa tendenza, però, non si registra tra i livelli di responsabilità:
in Italia sono appena 1.272 le donne che ricoprono l’incarico di direttore di struttura complessa (14%) e solo 5.267 quelle che dirigono una struttura semplice (28%), mentre gli uomini sono, per le medesime mansioni, rispettivamente 10.154 e 18.472.
Questa disparità aumenta ancora di più andando a vedere i dati relativi ai Direttori Generali:
sono donna 25 su 298, pari al 9% del totale
Ma perché questa discrepanza?
Le donne sono meno brave degli uomini a “comandare” o il motivo va cercato altrove?
Sicuramente, una delle ragioni riguarda l’inconciliabilità tra gli impegni familiari, maternità e allattamento inclusi, e la carriera, tesi comprovata dal fatto che il 30% delle donne che ricoprono un ruolo importante non abbia una famiglia propria.
