In pratica, vi sarà maggiore omogeneità nelle politiche sanitarie dellestrutture ospedaliere italiane, per quanto riguarda il percorso nascita, l’assistenza al parto e le misure di controllo del dolore durante iltravaglio. Vediamo meglio i dieci punti stabiliti in questa nuovodocumento ministeriale.Riduzione e accorpamento dei punti-nascita, al fine di razionalizzare le risorse sanitarie e, nel contempo, di creare poli altamente specializzati in grado di fornire assistenza più efficace e puntuale. Riduzione a specializzazione anche per i consultori.
- Dotazione, per ogni struttura sanitaria in cui sia presente un punto nascita, di una cosiddetta “carta dei servizi del percorso nascita”, in cui siano chiaramente segnalate tutte leinformazioni relative all’assistenza della paziente e del bimbo prima, durante e dopo il parto, incluso il sostegno all’allattamento materno, con particolare attenzione alla “umanizzazione” dell’intero percorso.
- Integrazione dei servizi territorio-ospedale, con l’obiettivo di garantire la continuità assistenziale.
- Sviluppo di linee guida relative alla gravidanza fisiologica, il parto naturale e il parto cesareo da parte del Sistema nazionale in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità
- Allo scopo di permettere l’attuazione su base territoriale delle linee guida, si effettueranno degli studi per capire gli eventuali ostacoli che impediscono l’adeguamento delle singole strutture sanitarie, e promossi dei percorsi clinico-assistenzialipreparatori per i professionisti della sanità.
- Elaborazione di strumenti volti alla prevenzione della mortalitàmaterna e neonatale, comprensivi di raccomandazioni e installazione di sistemi di monitoraggio/sentinella.
- Promozione di un protocollo del dolore durante il percorso travaglio-parto, sia di tipo farmacologico (anestesia epidurale), che di altro tipo.
- Al fine di mettere in pratica tutte le nuove normative stabilite dal Ministero, verranno organizzati e promossi dei corsi di formazione e di aggiornamento per gli operatori del settore sanitario coinvolti nel percorso, e, naturalmente, in questo ci sarà una collaborazione con le Università.
- Controllo costante e verifica dell’attuazione e dell’efficacia del nuovo protocollo attraverso indicatori misurabili e indici di valutazione.
- Istituzione di un Comitato per il Percorso Nascita (Cpn) permanente, interistituzionale, in stretta collaborazione con il Ministero della Salute, le Regioni e i vari Enti connessi con il progetto, con lo scopo di monitorare e coordinare le attività del protocollo. Un analogo organismo verrà creato a livello locale